venerdì 15 maggio 2009

Fantavision: elogio incompreso al gioco arcade.

EDIT: Questa è la prima versione dell'articolo. La versione riveduta e corretta è stata pubblicata su ArsLudica a questo indirizzo.


Titolo: Fantavision
Sviluppatore: Interno
Publisher: SCEI
Anno: 2000
Piattaforma: Playstation 2

Avete presente quei giochi che per anni ed anni attirano la vostra attenzione, ma per un motivo o per un'altro rimangono sullo scaffale fino a finire nella fitta nebbia dei vostri ricordi?
Pochi giorni fa mi sono imbattuto in uno di questi: Fantavision, un titolo di lancio di Playstation 2 su cui fantasticavo guardando le foto sfocatissime nelle riviste di fine anni '90. Inutile dire che mi sono tolto lo sfizio e l'ho preso.

Fantavision è un titolo arcade il cui scopo è collegare tramite un cursore una serie di fuochi d'artificio di vario tipo e colore, facendoli esplodere all'unisono (tramite la pressione di un tasto) prima che facciano cilecca. Tramite dei razzi "jolly" è inoltre possibile collegare tra loro anche colori diversi; le scintille faranno esplodere al contatto altri razzi dello stesso colore.
Due tasti e una levetta, divertente e intuitivo.

All'epoca, distratti da titoli di lancio ben più blasonati come Tekken Tag e Ridge Racer V, i giocatori pensarono a Fantavision come un gioco che si prendeva poco sul serio, un mero esercizio tecnico first party: i menu full-motion in qualità DVD e i bellissimi effetti particellari in tempo reale erano novità da sganciare la mandibola anche ai giocatori più smaliziati.
Anche la critica stroncò il gioco all'epoca, presa com'era dall'arrivo della nuova generazione e da gameplay ben più elaborati.

Era proprio il periodo sbagliato per far uscire un gioco minimale come questo, il gioco puzzle/arcade era ormai un retaggio della generazione 16 bit, con qualche sprazzo d'orgoglio su Saturn, ma quasi esclusivamente nel sol levante.
Pretendere che al lancio di PS2 la gente spendesse, oltre al prezzo esoso della console, altri 70 dollaroni su un titolo che, bisogna ammetterlo, non brilla particolarmente in longevità (seppur sia rigiocabile fino alla morte), era un'illusione.

Ma sono sicuro che oggi il gioco potrebbe vivere una seconda giovinezza, considerato il ritorno in pompa magna dei giochi arcade su servizi come XBLA e PSN, console portatili e Iphone vari.
Pensiamo ad esempio al successo di Tetsuya Mizuguchi ed i suoi rhythm/puzzle game come Every Extend Extra (con il quale ha in comune diversi aspetti).
Provate a prendere delle schermate di Boom Boom Rocket, gioco XBLA di qualche tempo fa: gameplay a parte, ci si può giocare a "trova le differenze".
Immaginatevelo lì, con una decina di Achievement Trofei divisi tra single player e multiplayer online, ad un prezzo abbordabilissimo di 800 Microsoft Points 9,99€. [nota: è un titolo Sony :P]

Fantavision, a partire dal titolo, riprende lo stile e i colori dei primi videogiochi anni '70: arcobaleni e design futuristico (in un modo così kitsch che i solo i giapponesi potevano pensarlo) sono davvero in linea con l'odierna riscoperta della moda di quegli anni (vorrei non citare la recente fiction Piper).
Le ottime musiche jazz/swing di Youchi Terada (disponibili in un'ormai introvabile OST) completano un comparto artistico ancora molto attuale.

Nonostante sia ingiustamente diventato il gioco più deriso di tutta la scorsa generazione (per i motivi sopraccitati), un titolo da recuperare e rivalutare.


Tutti i FMV di Fantavision.


Uno stage di gioco.

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